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Giorgio Barberio Corsetti dialoga con Francesco Fiorentino
“Kafka (...) era giurista, per quindici anni è stato funzionario in un ente parastatale contro gli infortuni sul lavoro. Di giorno scriveva i suoi documenti burocratici, di notte i suoi racconti e i suoi romanzi. Si sentiva dilaniato tra la scrivania di scrittore da una parte e quella dell’ufficio dall’altra.” A chi non suonerebbe familiare? Conversando con Francesco Fiorentino, Giorgio Barberio Corsetti trasforma l’opera kafkiana in materiale tangibile, che risuona nei sentimenti contemporanei di isolamento e alienazione. Francesco Fiorentino insegna Letteratura tedesca all’Università Roma Tre. Si occupa di teatro e letteratura tedesca del Novecento e di questioni riguardanti gli studi culturali, in particolare di geografia letteraria e della figura dello spettatore.
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