versione teatrale ridotta Monica Capuani e Daniele D’Angelo
progetto Luca Ronconi e Elisabetta Pozzi
regia Luca Ronconi
con Elisabetta Pozzi, Alessandro Benvenuti, Fausto Russo Alesi, Melania Giglio, Maria Grazia Mandruzzato
e con Stefano Alessandroni, Fortunato Cerlino, Mariangela Granelli, Michele Maccagno Andrea Simonetti, Carlotta Viscovo
scene Tiziano Santi
costumi Gianluca Sbicca e Simone Valsecchi
suono Daniele D'Angelo
luci Sergio Rossi
regista assistente Carmelo Rifici
movimenti Alessio Romano
Fondazione del Teatro Stabile di Torino
Piccolo Teatro di Milano - Teatro d'Europa
Teatro Biondo Stabile di Palermo
Teatro di Roma
Lo spettacolo è inserito nelle manifestazioni di “Torino Capitale Mondiale del Libro con Roma”
orari spettacolo
martedì, mercoledì, venerdì, sabato ore 21.00
giovedì, domenica ore 17.00
lunedì riposo
Luca Ronconi affronta uno dei testi più affascinanti della letteratura fantastica, Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, per un progetto che nasce da un’idea di Elisabetta Pozzi. In Fahrenheit 451 Bradbury esplora, con grande maestria, il terreno dell’utopia negativa, cioè il genere nel quale l’autore non dipinge uno stato perfetto ma anzi un regno d’incubo e terrore, come avveniva in Cronache Marziane che lo rese famoso e che precedette di un solo anno Fahrenheit 45, concepito nel 1951 con il titolo The Fireman e pubblicato nel 1953. In quest’opera - il cui titolo indica la temperatura alla quale brucia la carta, secondo la scala in uso nei paesi anglosassoni - si racconta di uno stato talmente autoritario che sente il bisogno di mettere i libri al rogo. Montag, il protagonista del romanzo, è un pompiere che ha l’incarico speciale di bruciare libri e carta stampata. Nella società futuribile immaginata da Bradbury, infatti, è reato leggere e possedere qualsiasi tipo di volume: in questo mondo fatto di solitudini e di paura, l’informazione è garantita da una onnipresente televisione, gestita dal governo. Eppure, attraverso l’incontro con Clarisse, Montag scoprirà il fascino del libro e della lettura: si rifugerà in una foresta dove si sono raccolti gli uomini liberi (ovvero gli uomini-libri) che, per salvare il passato, imparano a memoria i testi.
Aldous Huxley, il celebre autore de Il mondo nuovo, commentò che si trattava di una delle opere più visionarie che avesse mai letto, ma da allora, purtroppo, la profezia di Bradbury sembra essersi avverata in più parti del mondo. Dal romanzo è stato tratto il film diretto da François Truffaut, la migliore trasposizione cinematografica di un’opera di Bradbury: film entrato nell’immaginario collettivo, realizzato - tra mille fatiche, litigi, scontri, tagli e delusioni - nel 1967.
Scrittore prolifico, romanziere, sceneggiatore premio Oscar (per il “Moby Dick” di John Houston), Ray Bradbury firmò anche un adattamento teatrale del suo celebre romanzo: adattamento teatrale che ora Luca Ronconi ed Elisabetta Pozzi portano in scena.
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