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regia Luca Ronconi
con (in o.a.) Raffaele Esposito, Giulia Lazzarini, Pia Lanciotti, Giovanni Crippa, Massimo De Francovich, Riccardo Bini, Federica Castellini, Francesca Ciocchetti, Gianluigi Fogacci, Simone Toni, Giovanni Vaccaro, Pasquale Di Filippo, Matteo Romoli, Marco Vergani
scene Margherita Palli
costumi Gabriele Mayer
luci Gerardo Modica
musiche Paolo Terni
suono Hubert Westkemper
Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa
Odéon Théâtre de l’Europe
orari spettacolo
martedì
ore 16.00
martedì, mercoledì, venerdì, sabato
ore 21.00
giovedì, domenica
ore 17.00
lunedì riposo
Commedia in tre atti scritta nel 1765, durante il lungo soggiorno parigino, Il ventaglio rappresenta l’esito più alto della sapienza tecnica e compositiva di Carlo Goldoni: l’azione si dipana secondo un ritmo impeccabile, i colpi di scena si susseguono vorticosi, il meccanismo drammaturgico gode di una precisione cronometrica, che pure rischia, in qualche punto, di rendere manifesta la propria intrinseca artificiosità.
Luca Ronconi trova assai affine al proprio percorso artistico questo insieme, e ne esalta la macchineria attraverso una lettura del testo che si dimostra fedele e attenta, come di consueto, ma che non teme di portare all’esasperazione la conclamata artificiosità della sua struttura.
Nel ventaglio, che passa di mano in mano in un turbinio spasmodico, egli ravvisa l’unica possibile speranza di una borghesia che già intravede il proprio declino e riconosce il proprio sostanziale fallimento storico, e che si sente soffocare, e che spasima per un soffio d’aria fresca, nel miraggio che esso rechi con sé un più risolutivo rinnovamento.
“Al di là dell’occasione del tricentenario della nascita, il motivo vero della scelta del Ventaglio è la singolarità di questa commedia. I grandi spettacoli degli anni Cinquanta e Sessanta di Visconti e di Strehler hanno contribuito concretamente a rivedere, con un approccio realistico, il modo di mettere in scena Goldoni strappandolo a qualsiasi compiaciuta leziosità. Anche i più recenti Goldoni di Castri hanno proseguito su questa strada spingendo oltre il discorso sul realismo, attingendo quasi al naturalismo. Oggi credo che sia possibile un’altra strada perché i testi di Goldoni non richiedono tutti lo stesso approccio. All’inizio ero indeciso se mettere in scena Il ventaglio
o Una delle ultime sere di Carnovale. Ho scelto il primo testo perché pensavo che il secondo non si sarebbe potuto rappresentare se non inserendolo in quel codice di realismo borghese di cui dicevo prima.
Una delle ultime sere di Carnovale è stata pensata e scritta da Goldoni prima della partenza per Parigi, come l’addio a Venezia. Un addio accorato ma che lascia aperta la speranza in un possibile ritorno. Goldoni scrive Il ventaglio quando ormai sta a Parigi: è il risultato di una frustrazione, tanto è vero che nasce prima come un canovaccio, che non è mai stato ritrovato, dopo il tiepido o il nessun successo di altre commedie scritte per il Théâtre Italien. Goldoni allora la riscrive per mandare a Venezia una specie di messaggio in bottiglia, da lontano. È anche per questo che la sentiamo come una vera e propria commedia dell’esilio, abbastanza diversa dalle altre”.
(tratto dalla conversazione con Luca Ronconi, a cura di Maria Grazia Gregori, per il programma di sala dello spettacolo, gennaio 2007)