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da Herman Melville
regia Antonio Latella
elaborazione drammaturgica Federico Bellini
con Giorgio Albertazzi, Emiliano Brioschi, Marco Cacciola, Marco Foschi, Timothy Martin, Giuseppe Papa, Fabio Pasquini, Annibale Pavone, Enrico Roccaforte, Rosario Tedesco
luci Giorgio Cervesi Ripa
suono Franco Visioli
Teatro di Roma - Teatro Stabile dell'Umbria
orari spettacolo
martedì, mercoledì, venerdì, sabato ore 21.00
giovedì, domenica ore 17.00
lunedì riposo
Nuova avventura teatrale del Teatro Stabile dell'Umbria che in questa stagione presenta, insieme al Teatro di Roma, uno spettacolo di particolare interesse e fascino, tratto dall’avvincente romanzo di Herman Melville.
Nei panni del protagonista un grande mattatore della scena, un uomo che da sempre incarna il mito del primo attore, Giorgio Albertazzi, che per la prima volta, dopo averne apprezzato i lavori, incontra Antonio Latella come regista.
In scena anche Marco Foschi, giovane e riconosciuto talento emergente del teatro italiano, insieme a una numerosa e affiatata compagnia di attori.
“Un canto, una danza con la morte, un vertiginoso giro di valzer, tra la vita e la morte…
Non si possono affrontare le filosofiche parole di Melville senza la partecipazione al viaggio di un grande attore che da tempo naviga nei porti del mondo, sui palchi di tutti i teatri, un uomo che non ha più bisogno di recitare le parole, poiché è nel suo essere che c'è la parola, nel biancore dei suoi capelli c'è il bianco accecante di qualcosa che forse non è mai esistito, come la Balena Bianca”.
"Era la bianchezza della balena che sopra ogni cosa mi attirava. Ma come posso sperare di spiegarmi qui? Eppure in qualche modo oscuro e approssimativo devo spiegarmi altrimenti tutti questi capitoli potrebbe riuscire in nulla." dice Ismaele. "Perchè quel viaggio era qualcosa di più”.
Quel viaggio, quel qualcosa di più lo si può forse percepire nella voce di un capitano come Giorgio Albertazzi, più che in una vana concettualizzazione di una idea registica: è tempo per i miei marinai e per me di avere una nuova voce da ascoltare, per poter proseguire il viaggio che da tempo abbiamo cominciato, alla ricerca di una via da seguire, o di una risposta al perchè tutte le sere continuare ad issare l'ancora del teatro.”
Antonio Latella
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