Dario Fo ha lasciato per sempre il palcoscenico dove ha letteralmente vissuto tutta la vita, con una passione, una inventiva e una intelligenza rare. Artista poliedrico, ha rifiutato sempre le barriere e reinventato le discipline, rinnovando e mescolando generi e linguaggi, dal teatro alla pittura, dalla televisione alla musica, dalla canzone alla poesia, con una costante e frenetica vitalità.
Premio Nobel per la Letteratura nel 1997, Dario è stato uno dei più grandi artisti del Novecento italiano. Spirito indipendente, ribelle fino all’ultimo, pungente con tocchi di bontà, ha rivoluzionato l’idea stessa di teatro, rigenerando le sue radici più antiche e più popolari. Affabulatore infinito, ha fatto del teatro l’occasione di battaglie politiche e sociali, iniziando generazioni e generazioni di spettatori alla satira irriverente e al teatro come verità e esperienza collettiva. Assieme a Pirandello e Eduardo, nei differenti modi di vivere la scena, ha fatto grande il teatro italiano nel mondo.
Il Teatro di Roma lo piange insieme all’Italia intera.
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