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Residenza Multidisciplinare di Asti
con il sostegno del Sistema Teatro Torino
uno spettacolo di Valter Malosti
coreografie Michela Lucenti
scene Paolo Baroni
luci Francesco Dell'Elba
costumi Marzia Paparini
assistente alla regia Francesco Visconti
traduzione e ricerca musicale Valter Malosti
con Valter Malosti, Daniele Trastu
orari spettacolo
dall’ 11 al 14 ore 22.00
domenica 15 ore 21.00
dal 17 al 21 ore 20.30
domenica 22 ore 18.00
lunedì riposo
Una dea innamorata e pazza di desiderio e un giovane uomo bellissimo, che le sfugge, finendo ucciso tra le zanne di un cinghiale, sono i protagonisti di Venere e Adone, poemetto erotico-pastorale che William Shakespeare dedicò, nel 1593, al suo protettore, il giovane conte di Southampton. Venere e Adone non solo fu la prima opera di Shakespeare ad essere stampata, ma fu anche quello che oggi si definirebbe un successo editoriale: apprezzatissimo fra gentiluomini e cortigiani, in breve divenne una sorta di vademecum dell’amatore, ugualmente popolare nella biblioteca, nel boudoir e nel bordello. Dopo Macbeth Valter Malosti torna a Shakespeare portandone in scena un piccolo capolavoro, un concentrato di arguzia, comicità farsesca e sensualità, che diviene per il regista torinese «un vertiginoso punto di partenza per una ricerca sulle variazioni, le declinazioni e le auto-contraddizioni del tema ‘amore’. Il regista ha effettuato per l’allestimento un’accurata ricerca musicale che va dall’opera Venus and Adonis di John Blow fino agli inglesi contemporanei; Michael Nyman e Gavin Bryars su tutti. Il risultato è una partitura che dà vita ad una sorta di opera parallela infatti ognuno dei tre personaggi ha un proprio mondo musicale.